26.5.12

2009, preistoria di UMBRella Art

Porchiano, 9 Maggio 2009
oggetto: consulenza su Ombrellarte - Umbrellart

Cara collega Prof
richiedo il tuo illuminato consiglio e se ti garbasse, pure molto di più.
Il progetto dovrebbe caratterizzare Porchiano come centro nevralgico dell'agri-futurismo o qualcosa del genere, attirare gli Artisti e possibilmente i Collezionisti. Non mi sono ancora chiari i dettagli mercantili, fund raising, joint venture  eccetera.

augustoTutto parte dall'Augusto di Porchiano, esso che mi ha imparato a impagliare le sedie. E apposta, poi ha smesso... come raccontavo.
Augusto, tra l'altro, stava pure nella mostra dello SDAP, che sarebbe lo  " Stato Dell'Arte a Porchiano".
Il suo lavoro ebbe il posto d'onore e riscosse un vivo successo, di critica e pubblico.

Ora importa anche sapere che Augusto raccomoda gli ombrelli per passione. Una volta la gente gliene portava a rimettere, però al giorno d'oggi, quando un ombrello è guasto lo si butta, mica più si raccomoda. Ma ad Augusto gli è rimasta la passione, sicché lui recupera tutti gli ombrelli che trova. Ne ha già rimessi più un centinaio e se li tiene tutti in cantina, Chi ne vorrebbe? E' la Modernità.

Io gli proposi di fare una mostra con Arte Mattia: una grande installazione al boschetto con tutti gli ombrelli appesi agli alberi, per quelle grandiose cene danzanti a parco Mattia.
http://artemattia.blogspot.com/
Augusto mi sembrava già d'accordo. Ma quell'iidea di una pura ombrelleria poi mi è sembrata anche troppo avanzata. Saremmo diventati delle celebrità, Augusto come Artista e io come Curatore... senza vendere neppure mezzo ombrello.

Poi mi è tornata in mente Cow Parade, che sarebbe "la Parata delle Vacche" e ha riempito di vacche le piazze di oltre 50 città.
E' un evento colossale che gira in tutto il mondo, a parte l'India, dove le vacche stanno già per la città e tutti le rispettano moltissimo. Invece, queste vacche non pasturano, sono finte, sono pure opere d'arte ma grosse al naturale. Loro fanno in vetro-resina tante vacche bianche, molto pesanti, ve lo assicuro: sopra il camion non ci montano da sé. Poi le consegnano a tanti e vari artisti, che si sbizzarriscano a pitturarci su, o a farci tutto quello di creativo che gli pare. Alla fine, si ritirano le vacche ci si riempie tutta una città. Si fa un bel cocktail con tante Autorità e una vendita all'asta: la vacca più cara ha raggiunto quasi 150 migliaia di dollari, soldi che andrebbero per beneficenza, e a ogni artista sempre 1000 dollari, che si venda o non si venda la sua vacca. Io però so di sicuro che non è sempre vero. Alle aste si scatena una passione per la vacca: ci si dimostra buoni, di gusti raffinati e pure abbienti di vani grandiosi, perchè una vacca in casa chi se la può permettere? Deve averci per lo meno, un gran giardino.

A Terni organizzano qualcosa del genere, soltanto che fanno giocare gli artisti con dei cubi di legno da un m3 (metro cubo). L'evento si chiama "Arte3", per dire arte al cubo.
http://www.teknemedia.net/archivi/2008/8/30/mostra/32474.html


Fu organizzato anche un "Fiasco d'Artista":  ti davano un fiasco, purtroppo vuoto, un puro vetro senza impagliatura, tu ci creavi intorno qualche cosa e lo riconsegnavi per la mostra. Ma quella galleria è subito fallita, com'era prevedibile dal tema. Perciò non posso dare un vero e proprio link ma solo citazioni come questa: " la scultura "Fiasco d'artista" di Stefano Fontana, donata dall'artista al Comune di Campiglia ... è uno dei circa trenta interventi sul fiasco toscano" Chi sa il MIO fiasco poi, dov'è finito? Almeno, me l'avessero riempito!

Per farla breve, si fanno mille eventi del genere. Perciò che lo si faccia con gli ombrelli, non c'è nulla di strano. Può anche darsi che ne abbiano già fatti. Non lo so, ho cercato con Google "Umbrella Art" e lui mi da 37.300 pagine. Non le ho guardate ancora proprio tutte ma, a parte le mille ditte di ombrelli, trovo solo qualche bella installazione. Però nessuna ancora, che sia fatta con ombrelli "interventati" collettivamente, come fiaschi cubi e vacche. Ne avessero già fatte, meglio ancora! E' gia un evento classico, più rassicurante.
http://www.environmentalgraffiti.com/featured/incredible-umbrella-art-installations-around-world/9696

La differenza qui però ci sarebbe: gli ombrelli di Augusto non sono fatti in serie: sono tutti diversi, non nuovi ma usati, rifiutati ma poi riciclati. Ciascun ombrello racchiude, già, vari strati di storia. Qui si affida all'artista un tocco estremo di decoro pittorico, materico, de- o ri-strutturale. E infine la sua firma, si capisce. A una sola tassativa condizione: che il suo ombrello si possa pur sempre aprire e richiudere. Ci non se la sente, può ritirarsi.

Qui non si limita la libertà dell'Artista, si richiede solamente un po' di tecnica, se non per altro, per esigenze tecniche. Quando ci inviteranno al MOMA di New York, ciascuno va in aereo col suo ombrello sottobraccio, non c'è bisogno di altre spedizioni, di sdoganamenti in ottuplice copia. Con il risparmio il MOMA, ci paga un aereo tutto per noi... e sarà l'Umbrell Air... e a ciascuno un secondo paracadute.

Ma pure molto prima che a New York, alla nostra installazione primordiale, giù nel boschetto di Parco Mattia, c'è da appenderli alle piante e da smontarli, altrimenti i ladri d'arte se li rubano. Si raccomanda pure un lavoro solido, che ogni ombrello sia libero di dondolare. La tecnica non limita l'artista ma è ciò che gli permette di lavorare.

Fino adesso, è tutto qui.
Fammi sapere, grazie.
Ti saluto caramente con
"più arte per tutti"
LG

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