5.8.08

Tessili Inediti

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ArteMattia mostra
La trasfigurazione dei campioni
tessili inediti di Luciano Ghersi
Casetta di Parco Mattia, Porchiano, Umbria
serate del 30 agosto e 6 settembre, ore 18.30 / 24 e su appuntamento nei giorni intercalati.

A Porchiano, la intensa attività espositiva di ArteMattia, conferma l'attuale interesse per le arti tessili sperimentali con una mostra di Luciano Ghersi, che qui gioca in casa perché sostiene la Facoltà di Tessere a Porchiano del Monte. Dal 29 Agosto alla Casetta di Parco Mattia, Ghersi mostra in anteprima la "Trasfigurazione dei Campioni": tappeti riciclati con recuperi tessili dell'alta moda, nel progetto "Archivio e Facoltà" di Archivio Bonotto a Bassano del Grappa e Facoltà di Tessere a Porchiano del Monte. (www.archiviobonotto.org, porchiano.blogspot.com).

Luciano Ghersi
La trasfigurazione dei campioni

Gebhart Blazek, ricercatore, esperto e gallerista tessile in Vienna e Gratz, mi scrive una email satellitare dai monti di Atlante: "Il tappeto tessuto riciclando degli stracci è l'equivalente contemporaneo dei vecchi tappeti dei nomadi, realizzato con materiali contemporanei, è più autentico di qualsiasi 'tradizione rianimata'. Ho intenzione di fare una mostra di queste opere anonime dal Marocco, giustapponendole al punto di vista artistico/intellettuale di un tessitore europeo come te."
A differenza dei Berberi nomadi, io tessitore nell'Umbria, sto riciclando degli stracci di lusso. Li ricavo da stoffe nuovissime d'ultima moda: dalle campionature eseguite per i massimi stilisti, che ne trascelgono un campione su mille mettendoci sopra la loro firma.
Queste stoffe a campioni per la moda sono composte come un arlecchino, in tanti quadratini colorati. Sono considerevoli pezze di stoffa, che vado a srotolare sulla cinta medievale di Porchiano, perché non avrei un banco lungo a sufficienza. Poi le ritaglio in strisce lunghissime, per ri-tesserle dentro un antico telaio dei contadini.
Un altra differenza tra i Berberi e me, è che le mie strisce di stoffa a campioni non hanno una tinta definita e costante. Sono come un film policromo, dove ogni fotogramma è un campione differente. Sarà il mio telaio a comprimere il flusso dei quadratini nelle sue trame, senza proporsi alcuna raffigurazione, né geometrica né figurativa.
Però, secondando con arte i flussi spontanei del materiale tessile, un segno inatteso emerge dal caos apparente delle compressioni. Disegna come degli strati geologici, o come dei cerchi nel tronco di un albero, che rivelano il ritmo delle epoche e delle stagioni. Insomma: è il disegno infinito della natura o, direi meglio, è il suo eterno film. Ma la natura fa, non raffigura: fa essenzialmente che ogni suo filo si tenga insieme con tutti gli altri... esattamente come la tessitura, che può sembrarci molto complicata ma è semplicemente complessa.
La terza differenza tra i Berberi e me, è che loro comprendono ed esercitano, semplicemente, la complessità tremenda della natura e della tessitura. Io invece mi ci devo sforzare, rinnegando il mio sapere intellettuale, nella "trasfigurazione del campioni".

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ArteMattia http://artemattia.blogspot.com
Tel: 338 6762691

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