4.5.08

Avviso agli Artisti

I professori accademici d'arte insistono sull'importanza della Documentazione e della Connotazione perché le ritengono degli elementi costitutivi ed essenziali di ogni opera d'arte contemporanea. Non si può dargli torto: in effetti, se l'opera d'arte è Messaggio o Informazione, converrebbe occuparsi non solo della sua fattura, ma anche della sua confezione e della sua trasmissione. Salvo il caso di fortunato un Michelangelo, che abbia avuto già un ordine dal Papa e che perciò non deve scomodarsi ad invitare il pubblico in Cappella. Salvo il caso di un Picasso che ritragga Gertrude Stein. Salvo insomma, tutti i casi fortunati, dove c'è un prestigioso committente a occuparsi di connotare e diffondere l'opera.
Ovviamente, gli accademici d'arte contemporanea sanno insegnare solo ciò che sanno e neanche tutto quanto, perché sono gelosi della concorrenza. Dunque conservano gelosamente certi segreti professionali ma, come si dice, "concettualizzano artisticamente" Connotazione e Documentazione ad usum delphini. Così gli studenti di belle Arti sono istigati al ruolo notarile di rogare atti concettuali di complemento alle Opere, oltre che al ruolo sacerdotale di officiare i più ortodossi rituali espositivi.

ArteMattia non funziona così. Il suo loco espositivo è volgare (nel senso buono indicato da Dante, che scrive in Volgare la sua Commedia). Così il rito inaugurale del vernissage è immerso e assorbito in un contesto di non arte (nel senso buono indicato da Echaurren). Poi ArteMattia si documenta su Blog e YouTube, che sono moderni strumenti volgari. L'arte post-contemporanea non sta nei contenuti, quanto piuttosto nei contenitori.

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